martedì 12 marzo 2024

Il Tredesin de Marz, Milano celtica, insolita e curiosa.

Il Tredesis de Marz (13 Marzo) è una festa tradizionale milanese che commemora l'annuncio del cristianesimo a Milano da parte di San Barnaba. Si tratta di una ricorrenza folklorica ormai parte della storia milanese che si perde nelle memorie del tempo e della leggenda. 


La leggenda narra infatti che San Barnaba visitò Mediolanum nel 51 d.C. girando per le strade con una croce e annunciando l'avvento di Cristo. In città c'era ancora la neve ma al seguire dei suoi passi la neve si scioglieva e al suo posto sbocciavano i fiori. Giunto ad una radura sacra, appena fuori città, in cui i milanesi celebravano ancora i lori riti celtici e che si trovava dove sarebbe sorta la Basilica di San Dionigi (altre leggende invece dicono al posto di Porta Ticinese) il santo vide molte persone in adorazione di una pietra tonda e forata oggetto di culto dei pagani. Poprio nel foro centrale egli conficcò la croce, vessillo della nuova religione, cercando di evangelizzare i Milanesi per la prima volta. In realtà non si sa se San Barnaba abbia mai visitato Milano, ma, come si sa, il mito è in molti casi più reale del reale e la pietra ha attraversato due millenni, rimanendo oggetto sacro per il culto popolare milanese.


La pietra forata, classico simbolo sacro dell'Europa preistorica e anche dei druidi, era forse una mola o una macina, forse un'orologio solare, comunque un simbolo sacro per gli antenati milanesi legati al culto solare del Dio Taranis. Essa aveva 13 raggi e, incredibile fortuna possiamo vederla ancora oggi, perchè, sostituita la radura sacra con la Basilica di San Dionigi, la pietra rimase oggetto di culto popolare. Demolita la chiesa per fare posto ai nuovi bastioni nel 1783, la pietra forata venne spostata nel luogo dove si trova ancora oggi: nella chiesa di Santa Maria al Paradiso, in zona di Porta Romana. 


Non si sa esattamente cosa simboleggiassero i tredici raggi che partono dal centro della pietra: probabilmente appunto il tredicesimo giorno di Marzo, oppure la data venne stabilita in seguito proprio per il numero dei raggi? Appare difficile pensare che il santo abbia segnato con le sue magiche dita i raggi come dice la leggenda. Si sono fatte le più diverse ipotesi, direzioni astronomiche, stagionali, ecc... la verità è che non possiamo saperlo. In ogni caso, ancora oggi a Milano questa è la data dell'inizio della primavera, che anticipa di 8 giorni la data classica astronomica ed è festeggiata con tantissimi fiori, simbolo di rinascita e di fertilità che, anch'essi, ci riportano indietro all'epoca pre-cristiana.


La chiesa di Santa Maria del Paradiso, dentro alla quale è possibile visitare la famosa pietra di San Barnaba, si trova in Corso Porta Vigentina, 14 a Milano, venne iniziata nel 1590 e completata i secolo successivo. E' in stile barocco.


Ancora oggi il Tredesin de Marz sancisce l'inizio della primavera ed è celebrata con una festa dei fiori, simbolo di fertilità.

 

"La posizione del loto" nelle sepolture dell'antica gallia.

Anche questo post è un appendice al post "Cernunnos e gli altri "Buddha" occidentali. Rapporti e connessioni tra oriente e occidente", in cui sono andato a cercare diversi punti di contatto tra oriente e occidente in simboli e figure dell'antichità. Questa volta approfondisco alcuni punti veloci in quel testo, vedendo i collegamenti che ci sono tra le diverse aree interne all'Europa antica.

Questa volta parliamo di una serie di ritrovamenti e reperti che dimostrano ancora una volta come ci fossero delle incredibili similitudini tra oriente e occidente durante il periodo preistorico e protostorico. Lo abbiamo già visto nel post principale (LINK) più brevemente ma ci sono diverse evidenze che dimostrano come la posizione seduta a gambe incrociate, conosciuta in oriente come "posizione del loto" (padmasana), conosciuta come la posizione del Buddha e non ci dilungheremo di nuovo sui molti comuni tratti tra la figura del dio proto induista di Pashupati (proto-Shiva) e della divinità celtica Cernunnos, pubblichiamo nuovamente le due immagini e vi rimandiamo al link di qui sopra.

La prima e più antica sepoltura di cui si ha notizia viene dal centro abitato in epoca mesolitica di
Lepenski Vir sulle rive del Danubio che ebbe il suo periodo d'oro verso il 5000 a.c. oggi nell'attuale Serbia orientale, citta di Boljetin. Proprio qui oltre a vari interessantissimi reperti e statuette sono stati ritrovati i resti di un personaggio sepolto nella posizione "yoga". Oltre ad essere sicuramente il ritrovamento più antico di questo tipo in Europa, è forse anche il più antico a livello globale, visto che dovrebbe essere addirittura precedente alla raffigurazione di Pashupati proveniente dalla valla dell'Indo.


LE SEPOLTURE CELTICHE IN FRANCIA

Ma facciamo un salto di alcuni migliaia di anni e arriviamo nell'Europa occidentale, in Gallia transalpina in quella che oggi è la Francia (e la Svizzera francese): qui da Sud a Nord sono state trovate diverse inumazioni risalenti alla seconda età del ferro (epoca celtica) in posizione assisa. Di questo è molto difficile trovare notizie, specialmente in italiano anche perchè si tratta di scavi relativamente recenti (in gran parte successivi agli anni 90) e ci sono arrivato a poco a poco negli anni con grande meraviglia: prima le numerose rappresentazioni di Cernunnos, poi i "buddha-guerrieri" liguri di Roquepertuse (LINK) e ancora alcune statuette che per completezza riproporremo alla fine del post. Alla fine abbiamo trovato alcune foto online e un articolo in particolare (in francese: https://journals.openedition.org/gallia/2196 che suggeriamo di visitare perchè vengono esaminate tutte le evidenze e tratte le varie ipotesi minuziosamente) in cui vengono elencate le diverse sepolture e che andiamo a riproporre qui:


La prima fotografia, qui sopra, è quella del corpo ritrovato in rue de Plainval a Saint-Just-en-Chaussée (nord della francia) e identificato con il numero 2 nella mappa qui sotto.


I SITI IN FRANCIA E SVIZZERA (mappa sopra):
1, le Champ de Bény (Reviers ; Ourdry-Braillon, Billard 2009)
2, la rue de Plainval, lieu-dit les Rossignols (Saint-Just-en-Chaussée ; inédit)
3, la Warde (Acy-Romance ; Lambot, Méniel 2000)
4, les Pierrières (Batilly-en-Gâtinais ; Liégard, Pecqueur 2014)
5, les Malletons (Hermé ; Adrot 2013)
6, le quartier Sainte-Anne (Dijon ; inédit)
7, le Champ des Rochers (Soyaux ; Kerouanton 2008 et 2009) ; en Suisse
8, 12-14 avenue Jomini (Avenches ; Moinat 1993)
9, prison Saint-Antoine (Genève ; Haldimann, Moinat 1999)
10, le Mormont (La Sarraz ; Dietrich et al. 2007).


La seconda fotografia (qui sopra) è quella del corpo in posizione assisa venuto alla luce a Les Malletons (Hermé) identificata con il numero 5 nella mappa, sempre nella Francia settentrionale.

LE SEPOLTURE DI PIERRIERES (Batilly-en-Gâtinais)


Quest'altra foto si riferisce alla sepoltura n.364 di Pierrières (Batilly-en-Gâtinais) identificabile con il numero 4 nella mappa sopra.


Anche questa foto è stata scattata a Pierrières (Batilly-en-Gâtinais) e si riferisce alla sepoltura numero 362, il corpo è caduto in avanti.


Sepoltura numero 363, sempre da Pierrières.

OSSERVAZIONI:

dagli studi effettuati e riportati nell'articolo si capisce che questo tipo di sepoltura è in realtà abbastanza frequente, non solo in Francia e non solo in quest'epoca come si è visto, ma qui ne esiste una particolare concentrazione con simili caratteristiche. I corpi erano praticamente tutti di persone adulte (tranne uno di circa 14 anini) e fino ad ora tutti di sesso maschile. I ritrovamenti sono molto più numerosi di quelli fotografati qui sopra e la datazione effettuato con il metodo del carbonio o tramite ritrovamenti archeologici collegati relegano tutte queste inumazioni al periodo La Téne e quindi all'epoca che va 410 al 90 a.C. considerato il periodo d'oro delle popolazioni celtiche. Nel sito di Hermè i corpi in posizione assisa ritrovati sono ben 10, ad Acy-Romance una ventina, a Saint-Just-en-Chaussée 8in quella di Riviers sono 3 e via dicendo, la manipolazione dei corpi era evidentemente standardizzata. Qesto tipo di caratteristiche sono frequenti ma si differenziano da tutte le altre nelle varie necropoli: cosa vuol dire? SI fanno varie ipotesi: che i morti fossero stati giustiziati, che fossero degli esclusi di qualche tipo, ma una in particolare ritrovata ad Acy-Romance ha delle caratteristiche notevoli, di alto rango. Di chi si trattava quindi? Non possiamo saperlo. Tuttavia la stessa posizione è molto frequente in estremo oriente in ambito buddista: sono state ritrovati corpi di monaci sepolti in posizione analoga e sono noti episodi di "auto-mummificazione". Anche in ambito ellenistico esistono alcune similitudini con statuette ritrovate a cipro.
L'articolo si dilunga veramente moltissimo e oltre ad essere interessante è anche incredibilmente accurato a livello accademico, quindi vi rimando a quello. Tuttavia non possiamo evitare di riportare anche il riscontro che queste sepolture hanno con alcune statue e statuette della stessa epoca.

LE STATUE CELTICHE ASSISE:

Oltre alle famose rappresentazioni del dio Cernunnos viste all'inizio ne esistono varie, ritrovate sempre in Francia e risalenti all'epoca celtica, ligure e gallo-romana ma meno note che qui sonoelencate:

  • la statue en bronze du dieu dit de Bouray-sur-Juine (Essonne ; Megaw, Megaw 2001, in Krausz, Coulon 2010) 
  • la statue en pierre dite du « Grand Accroupi » d’Argentomagus à Saint-Marcel (Indre ; Coulon, Krausz 2013) 
  • I due piccoli personaggi ritrovati ad Argentomagus: entrambi assisi, uno con un serpente (cernunnos? o suo adepto?) pietra fallica.
  • le statuette ritrovate recentemente a Argentomagus, anche se gravemente danneggiate rappresentano bene dei personaggi in posizione assisa:
  • la statua assisa gallo-romaina ritrovata a Meillant (Cher ; Krausz, Coulon 2010) 
  • la divinité antique flanquée d’un cerf et d’un taureau (serait-ce Cernunnos ?) dont un fragment a été mis au jour en remploi dans le baptistère de Brioude (Haute-Loire ; Gauthier 2006-2007) 
  • Le grandi statue dei "Buddha guerrieri" celto-liguri di Entremont e Roquepertuse visti nello scorso post
  • Il piccolo dio assiso del santuario di La Bauve a Meaux

  • Il piccolo personaggio in bronzo assiso e scolpito sulla caraffa di una delle tombe di Glauberg in Germania

lunedì 19 febbraio 2024

Il Santuario celto-ligure di Roquepertuse e l'oppida di Entremont.

ROQUEPERTUSE
Abbiamo già parlato del santuario di Roquepertuse in diversi post usciti negli anni, si tratta infatti di uno dei siti archeologici più importanti mai scoperti che abbiano a che fare con la cultura celtica e ligure e presenta dei caratteri davvero notevoli. E' infatti impossibile analizzarlo in poche righe su questo blog, ma come sempre questi post servono ad accendere la curiosità per luoghi e storie troppo poco conosciuti. Questo sito legato all'oppida di Entremont che vedremo più sotto e si trova a Nord di Marsiglia non lontano da Aix en Provence. Entrambi i luoghi vennero abitati dalla tribù del Salluvi.


L'area archeologica venne scoperta nel 1860 e durante gli scavi all'inizio del '900 effettuati da Henri de Gérin-Ricard vennero alla luce i resti di quello che doveva essere una zona sacra di grande importanza, una vera e propria acropoli che si sviluppava su di un altipiano di circa mezzo ettaro ma che, si capì subito, non aveva caratteri greco-romani; dalla terra emersero infatti i resti di alcune statue, due delle quali erano in posizione eretta con le gambe incrociate ed erano incredibilmente simili alle rappresentazioni scultoree del Buddha in estremo oriente. Gli scavi che durarono dal 1917 al 1927 permisero di riconoscere in questo luogo un importante centro di culto legato alla tribù ligure dei Salluvi. Il santuario era costituito da un'area pavimentata in pietra (50x22 metri), una scala costituita da grandi lastre e dei terrazzamenti ma probabilmente questa era soltanto una parte del complesso originario. 


Sulla piattaforma principale poi si trovava un portico o un portale, le cui colonne in pietra avevano delle nicchie in cui, con ogni probabilità, si trovavano delle teste umane. Questo sito infatti era indubbiamente legato al culto celtico della testa. Oltre alle due statue in posizione assisa vennero alla luce anche la statua di un uccello (probabilmente un rapace) e una scultura con due teste con la fronte opposta nel classico stile gallico.


L'importanza di questo sito quindi è dovuta sia al fatto che si tratti di una delle più grandi aree sacre scoperte legate alla cultura ligure e celtica, sia perché ci fornisce una prova del "culto delle teste" che le fonti greche e latine attribuiscono alle popolazioni galliche. In oltre le due statue, conosciute come "guerrieri" in posizione assisa o "del loto" sono un altro tassello nella comprensione delle caratteristiche della religione di questi popoli. Seduto in questo modo veniva infatti rappresentato Cernunnos (il dio dalle corna di cervo LINK), venivano sepolti i morti sempre in ambito gallico e ovviamente apre molte domande sui rapporti tra Europa antica e Oriente nell'antichità che abbiamo provato ad elencare in questo lunghissimo post (LINK).


Gli scavi e gli studi più recenti hanno hanno aggiornato e arricchito la storia di questo luogo sacro: la frequentazione risale almeno al V secolo avanti cristo, le decine di stele ritrovate dovrebbero risalire alla fine dell'età del bronzo e all'inizio di quella del ferro. Le statue assise risultano più antiche, i vestiti sono stati datati al 4-500 a.c. potrebbero non essere soltanto armature, infatti presentano decorazioni benauguranti (swastika) ed emanavano un senso di pace: esagerando potremmo fare un confronto con samurai del Giappone che erano allo stesso tempo guerrieri e monaci Zen. Il termine guerrieri con cui sono stati chiamati è probabilmente inesatto, ma non possiamo sapere se fossero personaggi religiosi, eroi o altro. 


Probabilmente il centro venne fortificato in seguito ad almeno un attacco durante il III secolo a.c. fino a diventare fortificato e forse a sviluppare un centro abitato intorno. Roquepertuse fu distrutto dai romani nel 124 a.C. e rimase nascosto fino alla metà del 1800. Oggi il sito è visitabile e le statue e parte del portale, sono visitabili al museo archeologico di Marsiglia.

L'OPPIDA DI ENTREMONT
...

*Sono una importanza testimonianza di quello che negli ultmi anni gli studi ufficiali stanno dimostrando: i Liguri dell'età del ferro erano celti che occupavano le gallie meridionali e che a causa dei lori contatti con il mondo classico avevano caratteristiche che li differenziava in parte dalle popolazioni più a nord.

LINKS:



martedì 13 febbraio 2024

Portapacchi frontale per la bici, quale scegliere? La guida (quasi) completa.

Vedi il post sulla migliore bici per muoversi in città o per le avventure fuori porta

NOTA: come tutto quello che leggete su queste pagine è fatto per piacere senza nessun ritorno o sponsor, vi chiediamo quindi per favore di fare girare questa pagina con il link sperando di convicere più gente possibile ad usare la bici per divertirsi e per muoversi.

Dopo un po' di tempo, un nuovo post per quanto riguarda la bici visto che cercado online ho visto che di pagine in italiano su questo di argomenti utili per l'uso quotidiano purtroppo non ne esistono: che portapacchi frontale scegliere? Ma prima di tutto:

HA SENSO PRENDERE UN PORTAPACCHI FRONTALE?

Ancora prima bisognerebbe chiedersi se ha senso usare un portapacchi sulla bici in generale e qui c'è il post al riguardo: LINK

Il portapacchi frontale è molto meno usuale di quello posteriore per lo meno quando si parla di bici da trekking o comunque sportive. Quello frontale ce lo ricordiamo sulle vecchie bici da città, magari sui modelli da donna per andare a fare la spesa con un cestino. Il portapacchi posteriore è più solido, più adatto ad attaccarci le borse da viaggio e quindi, come detto poco fa si vede più spesso.

Negli ultimi anni però il modello frontale è tornato di moda, soprattutto tra i ciclisti americani più chic e hipster e molti produttori indipendenti (ma non solo) hanno iniziato a produrne di molto belli e solidi, generalmente però sono anche più cari in rapporto a quello che offre un portapacchi posteriore. Quindi mi è venuto da chiedermi: ha senso?

Il portapacchi frontale è molto comodo

Dopo diversi anni di prove e ripensamenti devo dire che avere un appoggio davanti e vicino al manubrio e quindi alle mani è molto comodo. Questo è vero in particolare se usiamo la bici in città ma anche per gite fuori porta o durante i viaggi. 

* PARENTESI* In Italia, come ho già detto molte volte, siamo abituati a vedere la bici come qualcosa di sportivo e quindi pensiamo alla bici da corsa o alla mountain bike per andare veloce o fare gare oppure come a qualcosa di ludico o per bambini. Gran parte delle biciclette che vediamo nei negozi quindi non hanno portapacchi e ci sembrano anzi fuori posto. Pur essendo uno dei paesi storici del ciclismo in Italia le persone pedalano poco. In realtà la vera forza della bicicletta sta nell'uso quotidiano, come mezzo di trasporto o come mezzo perfetto per avventure fuori porta: la bici è un miracolo! Una bici comoda e bella è lo strumento ideale per divertirsi senza pensare a performance e gare. Vedi CICLISMO LENTO


Sul portapacchi possiamo fissare una borsa o un cestino sul quale appoggiare lo zaino o qualsiasi cosa ci serva. Possiamo sempre avere a portata di mano la gli occhiali, la macchina fotografica, la giacca o il telefono con le mappe. In città un capiente cestino su un robusto portapacchi è la cosa più comoda per andare a fare la spesa e se viviamo in zone poco sicure non corriamo il rischio che qualcuno ci sfili la borsa mentre si trova sul cestino alle nostre spalle.

Non ci intralcia mentre saliamo e scendiamo

Se avete un portapacchi posteriore e magari anche un cestino si sarà inciampato almeno una volta salendo o scendendo dalla bici (a meno che non abbiate una bici da donna con canna bassa). Questo problema nell'uso quotidiano urbano può anche diventare molto noioso, una volta sono anche caduto! Mettendo i nostri pacchi davanti potremmo risolvere bene questo problema.

Per alcuni può essere più bello esteticamente

Di questo non sono del tutto convinto, ma ultimamente, soprattutto tra i ciclisti più chic c'è una vera e propria fissazione per le borse frontali perché lasciano libera la ruota posteriore: questo avrebbe anche un effetto estetico perché come si sa anche l'occhio vuole la sua parte, soprattutto quando si parla di biciclette!

Un modo perfetto per distribuire il peso

Onestamente un gran peso sulla forcella per me è la cosa meno comoda che ci sia mentre pedalo, MA: abbinando un portapacchi anteriore ad uno posteriore possiamo distribuire meglio i pesi quando siamo carichi. In oltre ci sono dei portapacchi "low rider" che vedremo sotto, fatti apposta per le borse laterali che mantengono i pesi molto bassi rendendo la bici addirittura più stabile.

E ADESSO VEDIAMO I DIFETTI

Solidità

Per quanto si possa leggere e sentire il portapacchi posteriore è più solido: appoggia sul telaio e non sulla forcella, direttamente sulla parte più solida di tutta la bici: il carro posteriore. Non potrete mai fare lo stesso affidamento che fate sul carico posteriore in posizione frontale.

Spesa e reperibilità

A pari qualità i portapacchi anteriori sono generalmente più dispendiosi e soprattutto molto più difficili da trovare: molto probabilmente sarete costretti a comprarlo online e magari su un sito estero. Ci sono anche molti meno modelli disponibili.

Nell'immagine sopra si vedono gli occhielli vari che servono a montare il portapacchi frontale.

Compatibilità e montaggio

Per montare un qualsiasi portapacchi avrete bisogno degli occhielli apposta sul telaio: a meno che non abbiate una bici da viaggio apposta generalmente avrete quelli posteriori vicino al mozzo per parafanghi e portapacchi ma molto difficilmente quelli sulla forcella. Si possono adattare volendo quelli per il parafango, con vari problemi oppure comprare dei ganci adattatori, ma il risultato sarà sempre un po' raffazzonato. Per portapacchi frontali più solidi è utile avere anche gli occhielli a metà forcella che sono ancora più rari.

QUINDI CHE MODELLO SCEGLIERE

*non ho considerato le forcelle ammortizzate perchè richiedono adattori e modelli particolari.

Ci sono diversi modelli: alcuni servono a sostenere la borsa o il cestino, altri ad agganciare le borse laterali. Possono essere in alluminio o in acciaio e si possono agganciare alle viti basse o a quelle medie. Iniziamo da:

Quello più bello, completo ma anche più caro: Nitto F25, Campee, 34f front racks


Questo modello ha tutto quello che potete desiderare: un piano d'appoggio superiore per borse, cestini o altro, i telai laterali bassi per le borse, è realizzato in acciaio al cromo e quindi è robustissimo e volendo riparabile con una saldatura ed è realizzato in modo praticamente artigianale nelle officine Nitto in Giappone. Esteticamente è si rifà alle randonneur francesi anni 60-70 e quindi anche da questo punto di vista non si potrebbe chiedere di meglio. Ha anche dei difetti? Si, è molto difficile da reperire e caro, se lo trovate preparatevi a spendere più di 250 euro. 

Molto simili e belli sono anche i modelli Campee, sempre con uno stile vintage e invece con uno stile più moderno è il modello 34f della stessa Nitto, con questo, se lo trovate, potrete sperare di spendere un pelo meno, ma proprio un pelo.

Necessita di occhielli al mozzo e a metà forcella.

LINKS:

Nitto F25 - link 2

Nitto Campee 26 and 27 (spedizione da Germania, no dogana)

Nitto 34f (spedizione da USA)


IL MIGLIORE PER UN USO URBANO E PER LE GITE

Se cercate qualcosa di imbattibile per rapporto qualtà prezzo il modello migliore potrebbe essere il TOPIT prodotto dalla Racktime. Questo vale quasi per tutti i prodotti tedeschi che hanno a che fare con la bici, si tratta di prodotti robustissimi, progettati bene (di solito in Germani e non in oriente) a prezzi popolari. Personalmente uso questo modello da diversi anni sulla mia bici da città e questo vuol dire diversi km al giorno con un cestino agganciato carico di spesa e altro. E' veramente robustissimo, ha un piano d'appoggio lungo e comodo e, come tutti i prodotti Racktime ha un sistema di aggancio veloce per cestini, borse, o qualsiasi altra cosa su cui possa essere montato un gancio (molto economico) compatibile: si chiama Snap It.

Il TOPIT è costruito in Germania senza l'utilizzo di manodopera a basso costo, utilizzando metodi di produzione che contengono il più possibile i danni ambientali e nonostante questo costa intorno ai 50 euro. E' facilmente disponibile (anche in Italia anche se ovviamente non ovunque) e pesa circa mezzo kilo. Difetti? Non ha attacchi per le borse laterali low rider e per alcuni non è molto bello.

Compatibilità: necessità di occhielli a metà forcella.

 Personalmente consigliato, lo trovate qui a poco più di 50 euro: https://www.bike-components.de/en/Racktime/Topit-Evo-Rack-p73473/

IL MIGLIOR COMPROMESSO TRA USO E PREZZO

L'ormai famoso PIZZA RACK della Specialized è uno dei portapacchi frontali più venduti e usati: dispone di un enorme piano d'appoggio superiore, attacchi per borse laterali (anche se non troppo bassi) ed è molto robusto, con il TOPIT direi che è il modello più utile.

Anche questo modello potrebbe non piacere a molti che ricercano un estetica più raffinata, è prodotto in oriente e pesa circa 850 grammi. Il prezzo però è, per quello che offre, molto buono: 70 euro su bike components dalla Germania, ok a 90 euro dal sito ufficiale Specialized.

Si monta sugli occhielli a metà forcella.

ALTRI PORTAPACCHI DA VIAGGIO

I modelli che seguono sono abbastanza simili, permettono di caricare pesanti borse laterali e di avere anche un appoggio superiore:

Tubus Grand Expedition

Tubus è il marchio più noto e affidabile per quanto riguarda i portapacchi da viaggio. I suoi modelli sono prodotti in Germania in acciaio o in titanio, hanno dei prezzi abbastanza alti ma adeguati alla qualità. Tubus è anche proprietaria di Racktime con cui produce i modelli in alluminio. Il modello in questione si trova online tra i 120 e i 170 euro, consiglio di fare una ricerca al momento.

Surly Front Nice Rack



Surly è il marchio americano per le bici da viaggio, avventura, uso urbano e divertimento per antonomasia. Tutti i telai delle bici sono prodotte in acciaio in oriente a prezzi abordabili e sono noti per la robustezza. Simili sono i portapacchi. Pesante ma indistruttibile, anche questo modello permette di agganciare le borse laterali e ha un appoggio superiore. Lo trovate a meno di 160 euro su Bike Components e a 180 in Italia. Guardate sempre se trovate offerte.

Bontrager Carry Forward Front Rack


Molto simile ai due sopra ha un appoggio superiore e l'aggancio per le borse laterali. E' prodotto dalla Trek in oriente, il materiale però è l'alluminio. Questo potrebbe sembrare un difetto a livello di robustezza (ma non è di certo delicato) ma risulta più leggero ed economico del Surly. Purtroppo è anche meno facile da trovare, in ogni caso è disponibile su Alltricks.it a 119 euro.

I MODELLI LOW RIDER

I modelli Low Rider come dice il nome, permettono di tenere le borse molto basse per una maggiore stabilità, ma non hanno un appoggio superiore. Questo permette di risparmiare molto su pesi ed ingombri. Come per i modelli visti prima richiedono gli occhielli a metà forcella.

Tubus Tara


Questo è il modello low rider per eccellenza, lo vedrete su gran parte delle bici in viaggio: semplice, robusto e leggero è prodotto in acciaio in Germania da Tubus già vista più sopra. Si trova online a circa 70 euro

Tubus Duo low rider


Anche questo è prodotto in Germania da Tubus, a differenza del Tara è costituito da due pazzi scollegati da montare sui due lati della forcella, da evitare in mancanza di occhielli. Si trova online tra i 60 e i 70 euro. Simile a questo potete cercare anche il Salsa Down Under.

Il classicone economico


Questo modello generalmente marchiato XLC Alu low rider è veramente economico e versatile: possiamo infatti montarlo su tutte le forcelle, anche quelle ammortizzate, grazie ai suoi bulloni adattatori e per questo è uno dei modelli più popolari. Possiamo trovarlo online addirittura a circa 20 euro, è costruito in alluminio ma ovviamente ha anche qualche difetto: non è robusto come gli altri e per un uso intensivo potrebbe essere meno adatto.

MODELLI "LEGGERI" PER BORSE E CESTINI

Iniziamo questo capitoletto con i modelli dall'aspetto semplice e classico esteticamente belli su ogni ogni bici e adatti a sostenere il cestino. Il cestino, normalmente visto come un "accessorio da nonna" che addirittura imbarazza alcuni è invece qualcosa che può trasformare la vostra bici sia per un uso quotidiano sia per le scampagnate. Quello che a me forse piace di più, ma non l'ho mai provato è il Pelago Commuer Front Rack: prodotto da Pelago, marchi finlandese (non so dove però) è disponibile in vari modelli: Small, Medium e Large in base alla larghezza, in acciaio o in alluminio ed esistono anche delle bacchette laterali di ricambio per attaccarci delle borse laterali come quelli sopra.


Questo portapacchi viene fornito con 3 adattari con cui potrete montarlo su quasi ogni tipo di bici con forcella rigida (cosa non usuale) ed è compatibile con le borse prodotte dalla stessa Pelago (modelli M ed L). I prezzi sono abbastanza alti ma non ai livelli di Nitto o altre marche hipster americane del momento e potete trovare tutto dal loro shop: https://pelagobicycles.com/shop/equipment/racks-baskets/

Molto simile al precedente e ancora più raffinato è quello prodotto ancora dalla Nitto in Giappone: il Nitto Basket Rack, purtroppo anche questo è carissimo e difficile da trovare, non metto nemmeno il link perché oltre ad essere sempre esaurito costa così caro che sembra uno scherzo. 


Adatto allo stesso uso ma non così chic, vi rimando più sopra al Topit di Racktime che fa esattamente lo stesso lavoro costando un terzo.

Un altro Nitto è il modello 1B, più piccolo e leggero e agganciabile alle viti a metà forcella o tramite adattatori. Ovviamente caro ma non come l'altro costa sui 140 euro e lo trovate qui: LINK NITTO


Ci sono poi i modelli ultraleggeri per borse e per appoggiare piccole cose tra i quali:


Il Nitto M1, M12, M18 oppure l'MF22, variano di poco a seconda dei ganchi e delle bacchette, lascio a voi il piacere di fare una ricerca se ne avete voglia. I prezzi sono sempre alti come del resto la qualità made in Japan. 

LEGGERI E POPOLARI

Se invece volete qualcosa di simile ma non volete spendere tanto, anzi volete spendere il meno possibile perchè lo monterete sulla vecchia bici che usate in città e dovete legare spesso fuori, ci sono dei prodotti che fanno al caso vostro: io ne ho provati due: entrambi sono super economici, fatti decentemente e si possono montare sui bulloni dei freni cantilever/v-brakes, quindi perfetti per le vecchie MTB riutilizzate come bici da città o simili: ve ne metto due che ho usato personalmente per diversi anni e che delle volte ho caricato anche in modo vergognoso (6 bottiglie dell'acqua) e che hanno dato segni di cedimento solo dopo anni.


Il primo modello è d'acciaio in Italia si trova marchiato BRN ma in giro si vede anche con altri nomi, all'apparenza direi più resistente del secondo ma un filo più pesante lo potete ordinare qui a 15 euro o cercare dal vostro ciclista di quartiere: BRN Bernardi portacesto anteriore in acciaio.


Il secondo modello è in alluminio, all'apparenza più rifinito e nonostante il materiale ho potuto usarlo per anni con un cestino sopra sulla mia vecchia MTB ad uso urbano. Anche questo in Italia si trova marchiato BRN e oltre a trovarlo nel vostro negozio di quartiere è disponibile qui a circa 16 euro: BRN Bernardi Portacesto anteriore in alluminio

GANCI ADATTORI in mancanza di occhielli sulla forcella

prodotti dalla Tubus permettono di montare i portapacchi su forcelle senza occhielli. Bisogna stare molto attenti alla circonferenza degli steli della forcella e al montaggio. Li potete trovare qui:

Se volete una borsa comoda a manubrio senza dover montare i portapacchi oggi esistono molte possibilità e su questo scriveremo un post molto presto, per ora mi limito a consigliare due cose: La prima è la famosa e vendutissima Ultimate della Ortlieb:


Per usarla ha bisogni di un attacco che si monta sul manubrio tramite un cavo d'acciaio. Questo gancio è vendibile separatamente in modo da potere usare la borsa su diverse bici e si può usare su ogni tipo di manubrio. Una volta fissato l'attacco la borsa si aggancia e si sgancia in un secondo ed è solidissima, io personalmente la uso da circa 10 anni. La fattura è ancora una volta tedesca, quindi prodotta ottimamente, con attenzione all'ambiente, robustissima e impermeabile. La capienza è di circa 6 litri (ci sono diversi modelli) e va bene per gite di una giornata o come borsa in cui tenere le cose che devono essere a portata di mano durante un viaggio. Ancora una volta i ciclisti più modaioli potrebbero non apprezzarla ma personalmente la reputo veramente ottima. Può essere anche fissata al manubrio con una piccola serratura e generalmente la potete trovare nei vari modelli online tra i 50 e gli 80 euro: LINK

Se non volete nemmeno avere un gancio attaccato al manubrio esistono le classiche borsine del decathlon iper economiche fino alle borse da BikePacking da 300 euro, ma di questo appunto parleremo in un altro post.


giovedì 21 dicembre 2023

BUON SOLSTIZIO D'INVERNO, BUON NATALE!


BUON SOLSTIZIO D'INVERNO DA LE RADICI DEGLI ALBERI
Buon Natale, buon Yule, buon Alban Arthan!

Qui un vecchio post sui luoghi da visitare on in cui festeggiare in zona nord ovest:

Qui un vecchio post sulle druidesse:

Che tutti gli esseri possano essere felici e in pace!


lunedì 11 dicembre 2023

Il Dhammapada, i primi versi.

Il Dhammapada (Pali, in sascrito: Dharmapada) è una raccolta in versi di insegnamenti (“parole”, pada ) concernenti il Dharma. Dhamma. L’opera è suddivista in 423 stanze divise in 26 brevi capitoli e si trova sia nel canone pali che in in quello cinese. Oltre ad essere uno dei testi più importanti per il Buddismo Theravada è importante in ogni ambito del buddismo ed è uno dei testi più antichi: non conosciamo il nome di chi lo ha compilato, ma secondo la tradizione si tratta di insegnamenti del Buddha in persona.

Ho deciso di riportare qui i primi versi (troverete il link al testo completo in fondo) perché si tratta di semplici indicazioni che se riuscissimo a tenere sempre a mente migliorerebbero moltissimo, non solo la nostra vita personale, ma l'intera società: Io mi arrabbio spesso e perdo la testa per cose stupide, ma quando poi ci penso in un momento di calma capisco quanto sia stupido farlo. In una scala più grande questo è vero quando si parla di conflitti e di guerre. Comunque, spero possa essere anche a qualche lettore. 


1
Tutto ciò che siamo è generato dalla mente.
E’ la mente che traccia la strada. 
Come la ruota del carro segue 
l’impronta del bue che lo traina 
così la sofferenza ci accompagna 
quando sventatamente parliamo o 
agiamo con mente impura. 

Tutto ciò che siamo è generato dalla mente. 
E’ la mente che traccia la strada. 
Come la nostra ombra incessante ci segue 
così ci segue il benessere 
quando parliamo o agiamo 
con purezza di mente. 

"Mi hanno insultato, maltrattato, 
mi hanno offeso, derubato": 
impigliati in tali pensieri 
ravviviamo il fuoco dell’odio. 

Se ci liberiamo del tutto 
da pensieri che insinuano: 
"Mi hanno insultato, maltrattato, 
mi hanno offeso, derubato", 
l’odio è spento. 

L’odio non può sconfiggere l’odio, 
solo esser pronti all’amore lo può. 
Questa è la legge eterna. 

Chi è litigioso dimentica 
che moriremo tutti; 
non ci sono litigi per 
il saggio che riflette sulla morte

QUI TROVATE IL TESTO COMPLETO
con i versi che seguono a questi: