mercoledì 30 novembre 2011

Cosa intendiamo noi per PAGANESIMO oggi?

Questo era un testo introduttivo scritto da un amico per il sito del gruppo "Paganesimo Cisalpino Contemporaneo". Potete trovare il gruppo Facebook qui. Per i soliti motivi il sito non è andato avanti, anche perché ognuno ha la sua propria spiritualità e non si vuole avere niente a che fare con religioni organizzate o cose del genere. Tuttavia condividendone le idee ho deciso di riproporre questo testo sul mio blog e di continuare a supportare questa idea anche in futuro.


A chi si rivolge questo sito? A tutti quell iche sono interessati agli argomenti trattati in queste pagine prima di tutto. Che siano l'ecologia o la spiritualità naturale e chissà cos'altro. Tutta via questo sito parla di paganesimo, senza però rifarsiu a nessuna corrente particolare. Certo rispecchia le idee del sottoscritto che ora andrò ad illustrare nel modo più veloce possibile, ma in esso non troverete nessun dogma o regola divina da seguire.

1) Non ho mai amato le etichette, usiamo "paganesimo" perchè è il termine più semplice per definire un certo tipo di spiritualità che in occidente è praticamente stato cancellato dal monoteismo e dall'antropocentrismo.

2) Il termine pagano deriva dal latino Pagus, cioè da villaggio e si riferisce quindi agli abitanti dei villaggi, era un termine dispregiativo che indicava le persone rozze. Al contrario di quanto si pensi il termine era già in uso prima dell'avvento del cristianesimo e già per i credenti della religione classica indicava quindi tutte quelle usanze religiose in uso nelle campagne, prcedenti al paganesimo classico, come adorazione degli alberi, delle fonti e delle montagne, culti orgiastici, sciamanismo, stregoneria, ecc... Questo tipo ti reogiosità popolare sopravvisse fino a pochi secoli fa in alcune zone dell'Europa, e in alcuni casi sopravvive ancora oggi sottoforma di strani riti rurali, usanze, folklore.

2) La principale caratteristica del monoteismo è il porre l'uomo al centro dell'universo e considerare tutte le altre creature e l'ambiente in generale al servizio di esso. Anche la scienza, partendo da basi cristiane ha proseguito su questa strada, servendosi della natura e della vita su questo pianeta come in un supermercato e portandoci insieme ai grandi monoteismi al collasso planetario. Noi ci poniamo in netta antitesi con questa visione del mondo. In oltre non siamo una vera e proprio religione, preferiamo parlare di spiritualità. Non abbiamo una teologia o testi sacri scritti da uomini che si credevano dei o cose del genere. Non celebriamo messe o riti particolari, i nostri più alti rituali possono essere semplicemente una camminata in un bosco, un'escursione su una montagna a noi cari, un'offerta ad una albero, scrivere o dipingere, oppure soltanto un pensiero dedicato ad un gatto.

3) Per finire, non abbiamo delle divinità definite, siamo aperti a qualsiasi divinità, ma nessuna è veramente al di sopra delle altre. Forse non è nemmeno giusta la definizione di divinità: spiriti sarebbe meglio. Lo spirito di una quercia per esempio, o di un fiore, non sono meno importanti di quello del Sole. Ma la setssa cosa si potrebbe dire dello spirito di un luogo, di un sentiero o di un ruscello. Non amiamo le cose sfarzose. L'edificazione di una grande tempio è una glorificazione dell'uomo stesso. La natura ha già i suoi templi e sono le foreste, le montagne o mille altri posti. Consideriamo allo stesso modo i sacrfici, specialmente quelli cruenti: un modo antropocentrico meschino e crudele per cercare di entrare nelle simpatie degli dei che certo non risponderanno. Molto meglio una piccola offerta di cuore.

4) Per ultimo, ci sentiamo più vicini a correnti quali lo sciamanismo, il druidismo o la stregoneria che alle grandi religioni del passato. Tuttavia non amiamo definirci perchè la via di ognuno è diversa da quella degli altri ed è strettamente personale. Purtroppo di queste vie spirituali è rimasto poco, quello che si può trovare sui libri, è stato scritto per lo più in epoca contemporanea da scrittori che hanno cercato di ricreare la religione di un tempo. Pur leggendo e rifacendosi a molti di questi libri giudichiamo molto utile guardare a culture contemporanee che non sono state intaccate dai monoteismi, quali l'Induismo o lo Shintoismo. In oltre l'essere pagano per noi è totalmente compatibile con l'essere credente di un'altra di queste religioni o con il seguire filosofie quali il buddismo, che possono solo arricchirci.

5) Come ultima cosa, la più importante. Non dimentichiamoci dell'epoca in cui viviamo e del contesto in cui viviamo. Non possiamo dimenticare in totale 2000 anni di storia che in alcuni casi hanno anche significato un reale progresso. In oltre il nostro credo non fa assolutamente distinzione per quanto riguarda sesso o preferenze sessuali, razza o specie. Unico consiglio: se riuscite, siate vegetariani!

(Testo a cura di PAGANESIMO CISALPINO CONTEMPORANEO)