venerdì 30 novembre 2012

Il cerchio megalitico di Como.

Una breve segnalazione:
Pochi anni fa nei pressi di Como è stato scoperto un sito con un grande cerchio litico.
Non ho ancora approfondito seriamente ma a quanto ho capito è stato coperto dall'ospedale stesso.
Per ora mi limito a segnalare questo link con alcune foto.

http://archeoblog.net/2007/como-recinto-del-v-secolo-ac-sotto-il-nuovo-ospedale-prime-immagini/



venerdì 16 novembre 2012

LE DRUIDESSE.

Bisogna notare chei druidi moderni specificano che il termine druida (al femminile) sia un invenzione moderna. In inglese infatti "Druid" non è maschile ne femminile e quindi non ha nessuna valenza nell'indicare il sesso. Da tempo volevo scrivere un piccolo post su questo argomento. In molti casi si è letto di druide o druidesse, soprattutto nel folklore e nel periodo romantico. Sono vari i quedri di artisti di questa epoca che rappresentano sacerdoti druidi di sesso femminile. Però sui druidi storici sappiamo molto poco ed è difficile capire se queste sacerdotesse esistessero veramente. Io direi che l'esistenza di sacerdotesse, maghe o donne sante in area celtica nel periodo preromano è fuori discusssione. A questo punto bisognerebbe chidersi chi erano quindi i druidi, nel senso: essi erano gli unici sacerdoti della religione dei celti? Erano presenti in tutte le differenti culture celtiche dalla Gallia Transalpina, a quella Cisalpina, alle isole fino al sud della Germania e alla Spagna? Su questo argomento sono stati scritti molti libri e penso di scrivere un lungo (o più di uno) post sull'argomento in futuro.

 La druidessa (Odilon Redon)

TESTOMONIANZE CLASSICHE. Nell'immaginario collettivo, la parola druido ci rimanda subito ad un sacerdote uomo, con una lunga barba bianca, ma erano veramente soltato uomini? L'unico modo diretto che abbiamo per conoscere la religione dei Celti è andare a cercare sui testi classici degli autori greci e latini, oppure negli scarsi ritrovamenti archeologici. Da questo punto di vista non ci sono testimonianze ben chiare, ma molte tracce che ci possono aiutare a fare supposizioni più o meno fondate. Strabone nella "Geografia" (IV, 5) di una tribù di sole donne che vivevano su di un'isola alla foce della Loira, ma non è ben chiaro chi fossero. La testimonianza più conosciuta è forse quella di Tacito che nei suoi "Annali" (XXIX-XXX) parla della presa dell'isola di Mona (forse Anglesey o l'attuale isola di Man): quando Svetonio si preparava ad invadere l'sola, rifugio di profughi locali, gli abitanti si prepararono a riceverli sulla spiaggia. Tra loro i druidi che lanciavano maledizioni e preghiere con le mani al cielo e delle donne vestite di nero simili a furie che agitavano fiaccole tanto da terrorizzare i soldati romani. Ovviamente i locali furono poi vinti, alcuni dei sacerdoti bruciati nelle loro fiamme e i loro boschi sacri rasi al suolo. Inutile commentare l'azione di quelli che all'epoca si consideravano il popolo più civile del mondo, non è questo il posto.  

Alcune rappresentazioni classiche di druidesse.

Nella testimonianza di Tacito però non è ben chiaro se le donne fossero Druidesse, sacerdotesse di altro tipo o addirittura guerriere. Ci sono delle testimonianze ben più chiare però anche se meno importanti e non ben documentate. La prima si riferisce a Lampridio nella biografia di Alessandro Severo (LIX, 6) in cui lo stesso imperatore venne messo in guardia sul valore del suo esercito da una "Profetessa Druidica". Molto simile il testo di Vopisco in cui Diocleziano riceve indicazioni sul suo futuro da una Druidessa (Vita di Numeriano XIV, 2). Sempre secondo Vopisco Diocleziano usava chiedere consigli alle Dryades sul suo modo di gevernare.  Queste sono sicuramente le le testimonianze che ci fanno propendere per una risposta affermativa alla questione. Esistono poi molti altri testi in cui gli osservatori romani ci parlano sbalorditi delle donne dei britanni, che si dipingevano il corpo di nero, andavano in battaglia, tenevano rituali ma non ci sono di grande aiuto. 


DRUIDESSE PIEMONTESI. Ci sono poi testimonianze più vicine a noi sia per quanto riguarda il tempo che per questioni geografiche. Bisogna tornare in Piemonte nel 1600 infatti, precisamente nella prima metà di questo secolo quando viveva a Mondovì con il governatore della città Carlo Operti una donna popolarmente detta Druida molto nota per i suoi malefici, filtri e magie, prodotte, secondo la tradizione, in modo diabolico. La druida era al servizio dell'Operti che serviva eliminando chiunque gli si opponesse utilizzando, appunto le arti diaboliche. Ella aveva uno strano rapporto con un "prete-masca" (LINK), Giovanni Gandolfo che viveva nel convento cistercense di Vicoforte ed era molto brava a fare del male realizzando pomate e pozioni a base di sangue di neonati, gatti neri squartati e veleno di vipera. Ovviamente si trattava delle classiche accuse terrificanti che venivano usate per condannare le streghe, la cosa interessante è che però il termine druida venisse usato in Piemonte del all'inizio del 1600 e che quindi fosse un termine ancora popolare. Sappiamo che il prete studioso di astronomia, occultismo e visionario venne condannato a morte per squartamento sulla pubblica piazza per avere ordito congiura diabolica per uccidere la Madama Reale, ma non si sa che fine abbia fatto la Druida. 


Restando in Piemonte però incontriamo quella che forse è la "Druida" più famosa. La Druida di Malciaussia: Si tratta di una statua che si trova in una sperduta cappelletta alpina nella frazione di Malciaussìa appunto che rappresenta una figura apparentemente femminile coperta da una tunica sacerdotale risalente al periodo precristiano. Oggi sappiamo che probabilmente sia una rappresentazione molto più recente e che probabilmente rappresenti San Bernardo. La leggenda comunque la identifica con questa druida anche perchè tra le scritte di vario genere che la ricoprono ve n'è una sulla veste in caratteri greci è scritto "Druas" termine celtico. Sono poi presenti varie croci e la scritta cristianizzante: San Bernardo (appunto). Come trasformare una figura pagana in un santo Cristiano nel medioevo o viceversa. Da notare che la "druida" nell'altorilievo uccide un esserino con bastone, ma questo è un vero e proprio enigma. La cosa più interessante, al di quello che la statua rappresenti realmente, è che il termine druido in questi casi è sempre femminile, testimoniando una qualche ricorrenza della figura delle druide nell'immaginario piemontese dei secoli scorsi che precede di molto il revival druidico britannico in un'area ben distante. Sono quindi del tutto indipendenti e testimoniano come credenze e usanze precristiane, celtiche e pre-celtiche siano sopravvissute ai secoli nell'immaginario popolare dopo la cristianizzazione di questi territori.


DRUIDESSE CONTEMPORANEE. Nel druidismo moderno le druidesse sono una realtà. Se negli antichi ordini nati nel 1700 e nel 1800 le donne erano tenute fuori a causa della condizione sociale e delle idee sessite dell'epoca, negli ordini moderni questo non accade e anzi molte volte sono proprio donne ascrivere libri e presiedere gruppi e ritiri come nel caso di Emma Restal Orr (http://www.emmarestallorr.org/) autrice di veri libri tra i quali tradotto in Italia "I principi del druidismo". Emma è anche la fondatrice di The Druid Network, importante gruppo inglese.

Moderna druidessa in bicicletta.

Bibliografia:

I Druidi di Massimo Centini (Xenia)
I Principi del Druidismo di Emma Restal Orr (Armenia)
Riti e Misteri dei Druidi di Philip Carr Gomm (Mondadori)
Streghe in Piemonte di Massimo Centini (Priuli & Verlucca Ed.).
Streghe e Magia di Roberto Gremmo (Ed. ELF).

LINKS:
http://ilboscodelcinghialebianco.blogspot.it/2012/09/druidesse-streghe-badesse.html
http://guide.supereva.it/musica_celtica_/interventi/2004/03/151016.shtml
http://www.emmarestallorr.org/

LINK a gruppi druidici italiani:
Cerchio Druidico Italiano (zona Biella)
OBOD Italia