giovedì 26 dicembre 2013

Cerchio megalitico di Como.

Qualche settimana fa sono passato da Como per andare in Svizzera e mi sono ricordato che pochi anni fa durante i lavori per la costruzione del nuovo ospedale era venuto fuori un grande cerchio di pietre. Cercando su internet ho trovato poche informazioni al riguardo e così ho cercato come raggiungere l'Ospedale Sant'Anna che si trova in località San Fermo della Battaglia vicino a Como.


Arrivato sul luogo, a poche centinaia di metri da un centro commerciale, ho iniziato a girare trovandomi all'ingresso dell'ospedale. Nessuna indicazione e dopo alcuni giri stavo per lasciare stare quando ho avuto l'idea di dare un'occhiata oltre una specie di recinto di erba e pietre di recentissima fattura. Visto spuntare qualche pietra ho provato ad entrare dall'ingresso principale e ho scoperto che il sito megalitico si trova all'interno del parchetto dell'ospedale, finito, ma ancora chiuso. Approfittando del cantiere semi-abbandonato e delle poche persone ho deciso di addentrarmi per pochi minuti e ho scattato poche foto. Nel complesso si tratta di un grande cerchio di cui si notano piccole pietre spuntare dal terreno ma segnato dai nuovi lavori, e poi spostato da una picola "collinetta" circondata da alcuni menhir. Purtroppo non ci sono indicazioni e come dicevo prima le informazioni su internet sono poche e superficiali. Comunque dovrebbe trattarsi di un sito creato nel 2500 a.c. e poi coperto dal passare dei secoli. Direi che è inutile chidersi se fosse un osservatorio astronomico o un luogo di culto (ogni luogo era considerato sacro in antichità) e aspettare novità!

 

Il Menhir della Cattedrale di Le Mans.

A Le Mans in francia, c'è una famosa cattedrale, dedicata a San Giuliano. Nel 1778, su uno dei lati venne installato un menhir, molto particolare nella forma (vedere foto) che proveniva da un sito megalitico appena demolito (pensare quanti siti del genere sono andati persi prenderne la pietra) noto come dolmen della pierre au lait (pietra del latte). E' interessante pensare a quanto un luogo preistorico dovesse essere ancora caro nella tradizione religiosa popolare all'epoca per spostarlo sulla cattedrale della città!


Uno dei tanti esempi di come il sacro antico e pagano abbia attraversato i secoli e nonostante i cambi culturali, la cristianizzazione dell'Europa e il razionalismo capitalista sia arrivato fino a noi e sia ancora presente nella nostra epoca.

Ci sono comunque diversi esempi simili anche nel nostro piemonte.

giovedì 10 ottobre 2013

Degrado e pericolo


Pista ciclabile di Via San Giovanni Bosco, Circonvallazione. Il collegamento è stato completamente distrutto e se non seguendo la pista si finisce sulle macerie con un gradino di circa 20 cm... pericolosissimo. Trappola anti-ciclisti?

Le bici di Berlino

Alcune delle moltissime bici, belle o curiose viste a Berlino qualche settimana fa... che città!

lunedì 23 settembre 2013

Equinozio d'Autunno 2013. Mabon!

Per festeggiare l'Equinozio d'Autunno, o giorni di Mabon, siamo andati a fare una delle nostre classiche escursioni sull'Appennino Piemontese. Siamo tornati su una delle nostre mete preferite: il Monte Ebro, punto più alto della parte piemontese dell'Appennino e della provincia di Alessandria. Il tempo non era dei migliori, in alcuni momenti eravamo completamente immersi nelle nuvole e il panorama era mpolto limitato anche quando il vento apriva un pò il cielo. Comunque come sempre è stato uno spasso. Siamo anche passati a fare alcune offerte ad un piccolo altarino dedicato a Belenus nella faggeta che si trova tra la cima dell'Ebro e il Rifugio Orsi.



Escursione:
Questa volta abbiamo optato per l'anello e devo dire che è la cosa più bella da fare in questa zona. Si arriva a Caldirola (stazione sciistica alessandrina in voga negli anni 60-70 e ora un pò decaduta) e si posteggia la macchina al villaggio La Gioia a circa 1050 m, proprio vicino agli impianti. Esistono anche alcune corse di bus per raggiungere Caldirola, ma gli orari sono un pò complicati.
Il percorso è fattibile sia in estate che in inverno con le ciaspole. Si sale fino al monte Gropà (dove arriva la seggiovia) per poi girare a sinistra seguendo il sentiero che collega le varie cime(arrivando dal Monte Giarolo), Gropà, Panà, Cofrone, Ebro e poi ancora Chiappo... il panoramo se è bel tempo è incredibile e spazia dalla costa ligure con il mare alle Alpi con il Monte Rosa.
Giunti alla cima dell'Ebro 1700 m. si torna seguendo un sentiero diverso:
LINK alla mappa dei sentieri (in rosso è indicato il ritorno)
Appena ripreso il sentiero verso il Cofrone si gira a destra e si scende verso il Rifugio Orsi. Da li attraverso faggete e pinete si raggiunge Caldirola completando l'anello.
Il dislivello totale compresi i saliscendi è di circa 750 m e lo sviluppo è intorno ai 10 km.

Offerte per l'Autunno:
In mezzo alla faggeta sul sentiero di ritorno si trova un piccolo altarino dedicato al divinità solare Belenus e agli spiriti del bosco. Abbiamo quindi offerto un pezzo di cioccolato e alcune caramelle.  



giovedì 8 agosto 2013

Percorso sacro sul Monte Tobbio!

Per dare un'idea segnalo alcuni link a post in cui avevo già parlato in passato sia del Monte Tobbio 1092 m, sia del piccolo altare a Belenus. In oltre avevo già parlato delle divinità precristiane di Belenus e Cernunnos. Il Tobbio quindi è luogo magico e frequantato dagli escurisonisti locali e non solo.
La cima di questo monte si può raggiungere sia da Voltaggio con un lungo cammino, sia dal Valico degli Eremiti con un percorso più breve. Proprio lasciando qui l'auto si sale per la via "normale" e ci si può imbattere in vari luoghi particolari, disegni, altarini alle antiche divinità, nella chiesa critiana sulla cima e soprattutto si può arrivare all'incisione circolare che si trova poco lontano dalla cima. Ma andiamo con ordine:

Durante il solstizio del 2013 è stato restaurato l'altare a Belenus di qui sopra: purtroppo la scultura rossa era andata persa a causa delle intemperie e così è stata sostituita da una lastra metallica decorata, sicuramente meno bella ma più robusta. La "casetta" che lo accoglie è ancora quella, il legno sta reistendo. Questo altare si trova al passo della Dagliola e guarda a Sud!



Proseguendo il cammino sulla via "normale" quasi in cima al monte a un piccolo bivio invece incontriamo un altro piccolo altare dedicato al Dio Cornuto, Cernunnos. Dio degli animali e della natura (LINK) questa rappresentazione è stata protezione di tutti gli animali non umani della zona.


Queste comunque sono divinità classiche, non tipiche del luogo e rappresentate in modo antropomorfa. La forza di questo luogo è visibile anche nei vari ometti che i passanti continuano a erigere lungo il percorso ogni settimana, dai disegni fatti con le pietre dedicati agli spiriti del luogo, dalle bandierine ribetane che talvolta vengono legate qua e la. Quello che però da più forza a questo luogo e lo lega al sole già dall'antichità (oltre alla sua naturale posizione: dalla cima nei giorni in cui l'aria è pulita si può vedere anche il mare!) è la pietra incisa.


Per raggiungerla bisogna arrivare alla cima e prendere un piccolo sentiero che si stacca e scende verso sud. Non è facile da trovare, qui ci sono delle indicazioni precise:

Alcuni anni fa alle pendici di questa montagna erano anche visibili delle spirali che formavano dei percorsi:


Come raggiungere il Tobbio?
Il tobbio si trova nel Parco Capanne di Marcarolo, nella parte sud della provincia di Alessandria in Piemonte. E' raggiungibile in auto o se siete davvero allenati  in bicicletta. Uscendo a Serravalle, si prosegue verso Gavi, prima di entrare in paese si svolta a sinistra e si segue per Voltaggio. Da qui si sale e si raggiunge il Valico Eremiti dove si lascia l'auto. L'escursione non è molto impegnativa con un dislivello di 550 metri circa e uno sviluppo di 4 km, richiede circa 1h o 1:30 di cammino.


venerdì 22 marzo 2013

Druidismo: chi erano i Druidi?

(Per seguire i post legalti direttamente al druidismo potete cercare la tag/etichetta DRUIDISMO)
In questo post volevo fare una piccola introduzione a quello che è il druidismo oggi. Essendo il druidismo una filosofia aperta, questa introduzione rispecchia la mia idea in particolare. Se volete approfondire rimetto alla fine di questo testo il link ai gruppi druidici principali.


Chi erano i druidi?
I druidi erano i filosofi e rappresentavano una classe importante della religione dei galli (o celti) che abitavano l'antica Europa prima della romanizzazione e della cristianizzazione. Se consideriamo i druidi come sacerdoti gallici quindi, il druidismo era quindi praticato da tutte le popolazioi di cultura celtica (dalla Spagna alla Scozia, dalla Repubblica Ceca all'Italia del Nord), ma, bisogna dirlo, non ci sono testimonianze dirette e non sappiamo se ci fossero differenze tra le varie tribù. Leggendo le testimonianze coeve e più vicine al tempo dei Druidi, essi vengono generalmente descritti più come filosofi o monaci, rappresentanti di una classe che aveva un influenza molto importante su ogni decisione e che godeva di particolari privilegi. Cesare ci dice che il grande centro Druidico fosse in Britannia e questo, visto che i celti si sono sviluppati intorno all'area alpina e sono arrivati dopo sulle isole britanniche in seguito, ci fa pensare a una qualche discendenza diretta dagli sciamani megalitici che popolavano l'Europa prima dell'arrivo dei Celti. Questa evidenza potrebbe dare un nuovo senso al collegamento tra Druidi e Megaliti, che storicamente è privo di fondamento visto che i principali monumento megalitici sono anche 2-3000 anni più antichi dei celti. Un'altra caratteristica notevole è la somiglianza tra le divinità e la spiritualità celtica e quelle Indù, anche a livello estetico in effetti. I Celti infatti erano un popolo di origini indoeuropee (come del resto i Romani!) che si sovrappose in fasi successive alle popolazioni pre-indoeuropee che popolavano l'Europa. Quando si parla di Galli (o di Celti) non si parla di un impero ma di una serie di popolazioni eterogenee con simile lingua, cultura e religione. Sui druidi si sa appunto molto poco: pochissime sono le testimonianze archeologiche e poche le testimonianze indirette degli storici greci e romani, i quali erano ovviamente di parte. Cesare si sofferma sui sacrifici umani e riti cruenti ad esempio, un modo per renderli più barbari agli occhi dei romani! Plinio ci parla invece di culti arborei e della loro conoscenza astronomica. La religione dei celti era una vera e propria religione pagana, anche agli occhi dei contemporanei romani, i primi infatti, adoravano dei e spiriti, fonti e montagne, oggi li definiremmo "Animisti". Quando Brenno (omonimo del Brenno che invase Roma il secolo precedente, il termine significava probabilmente "condottiero") invase la Grecia nel 280 a.c. arrivò a Delfi, derise la credenza dei greci che rappresentavano gli Dei in forma umana! Sembra infatti che i galli iniziarono a rappresentare alcune divinità (mai ben differenti dagli spiriti locali) in modo antropomorfo dopo il contatto prolungato con il mondo classico. Come dice Miranda Green nel suo "The Druids" infatti, quando essi parlavano del Dio del Sole o della Luna, non pensavano ad una divinità separata o antropomorfa, essi pensavano al Sole o alla Luna così com'erano. Ora non mi voglio dilungare più di tanto e consiglio di leggere qualche libro sull'argomento. In basso i libri consigliati. Il problema principale è che i druidi non scrivevano (con poche eccezioni) e quindi non ci è rimasta nessuna testimonianza diretta.

In breve:
  1. I druidi erano i FILOSOFI della religione dei Celti (o Galli) e avevano una grande importanza religiosa e spirituale.
  2. Dalle conoscenze che abbiamo la religione dei Celti può essere quindi detta "Druidismo".
  3. Il druidismo era un tipo di religione animista, in cui la natura era essa stessa sacra e l'uomo era parte integrante di essa.
  4. I druidi originariamente non avevano templi edificati, svolgevano i loro riti in radure nelle foreste, in seguito ai contatti con la cultura greca e poi romana, essi disponevano di altari e piccoli templi, perdendo però man mano la loro importanza.
  5. Nel druidismo c'era una grande cerchia di divinità, a volte non ben distinta da spiriti e entità naturali quali alberi, fiumi, montagne, fonti, ecc... un esempio odierno per capire questo aspetto che secondo me calza molto bene è lo scintoismo, ossia la religione originale giapponese*.
  6. Nel druidismo si credeva nell'idea di reincarnazione, o meglio di metempsicosi ossia l'idea di un passaggio delle anime di corpo in corpo, non solo umano. (alcuni autori cristiani di epoca moderna non sono d'accordo).
(*) ancora oggi in giappone la maggior parte della popolazione pratica lo scintoismo, la religione originale giapponese che è molto simile alle antiche forme di paganesimo europeo. SI venerano infatti i Kami (divinità e spiriti), alberi, fiumi...

Alcuni LIBRI per approfondire la storia dei Druidi (ogni libro rispecchia le idee dell'autore e ci sono notevoli differenze...):
Il mistero dei Druidi di Stuart Piggot (varie edizioni)
Il segreto dei Druidi di Peter B.Ellis (Piemme)
Il Druidismo di Jean Markale (Oscar Mondadori, Edizioni Mediterranee)
I Druidi di Massimo Centini (Xenia)
Riti e misteri dei druidi di Philip Carr Gomm (Oscar Mondadori)
I principi del druidismo di Emma Restal Orr (Armenia)

LINKS:
Ordini internazionali principali:
OBOD – The Order of Bards, Ovates and Druids (uk)
TDN – The Druid Network (uk)
BDO – The British Druid Order (uk)

In Italia
Cerchio Druidico Italiano
OBOD Italia

Ritrovi druidici in italiano su Facebook:
Cerchio Druidico Italiano
Ordine Druidico Italiano (OBOD) cerchio dell'Awen
Corporazione Druidica Nazionale

Il menhir di Chivasso.




Links:
http://131.175.16.134/meus/ita/meuslive/meuslive.php?projectid=96&wget=1
http://www.eco-spirituality.org/eupm-027.htm
http://www.themodernantiquarian.com/site/11633/chivassos_menhir.html (ENGLISH!)

lunedì 18 febbraio 2013

Il menhir di Mazzè.

Il menhir (o stele) di Mazzè.


Questo è il terzo di tre menhir molto simili trovati in questa zona. Gli altri sono quello di Lugnacco   e quello di Chivasso, tutti molto simili per lavorazione, forma e dimensione. Il monolite venne ritrovato durante i lavori della diga a pochi chilometri e quindi non è nel suo luogo originario. Questo rende ancora più difficile la sua datazione, praticamente impossibile per mancanza di reperti. Comunque si pensa che risalga alla prima età del ferro, vista la sua accurata lavorazione e similitudine ad altre pietre simili ritrovate in Germania, un epoca molto più recente all'epoca megalitica. Per una volta quindi sembrerebbe esatto parlare di menhir celtico. Si trova sulla piazza principale di Mazzè in provincia di Torino. In oltre un calco di questa pietra è visibile al Museo di Antichità di Torino insieme ad altri notevoli reperti della zona Piemontese.

(ENG) Menhir of Mazzè.
This stone is the tird of 3 menhirs found in this area, similar for size and shape. The others are the
Lugnacco one and the Chivassos one. It was found during the works on the local dam, so it's not in his original position. The age is not sure, but it can be more recent than the typical megaliths, probably it was erected during the early iron age (it is similar to some german stones of this age), so for one time seems to be possible to call it celtic menhir.


Links:
http://www.mattiaca.it/stele.htm
http://www.valchiusella.org/archeologia/il-menhir-di-lugnacco (ci sono tutti e tre i menhir)